Protagonisti nell'incertezza
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La speranza umana nell’antropologia di Leonardo Polo
L’energia della speranza è un potente catalizzatore che si manifesta attraverso le emozioni, la forza di volontà e la vibrazione delle nostre aspirazioni più elevate. Sentire che siamo in grado di realizzare progetti audaci e ambiziosi è il motore che ci spinge a plasmare gioiosamente i nostri programmi di vita, lasciando una impronta duratura.
Non stiamo parlando della speranza sovrannaturale del cristianesimo, dove la certezza si basa sull’ausilio divino. Invece, esploriamo le idee di Leonardo Polo sulla speranza a livello umano, attraverso una lente filosofica che offre una solida base per dialogare con la psicologia contemporanea. Qui, la speranza come emozione positiva si collega alla visione aristotelica e tomistica della passione che ci dà il coraggio di osare.
Polo dichiara audacemente che la speranza è più di una semplice inclinazione; è la tendenza umana elevata a virtù. Questa virtù diventa il tessuto connettivo della nostra esistenza, proiettandoci verso il futuro senza compromettere la speranza teologale.
La visione di Polo ci spinge a considerare la speranza come un elemento fondamentale, un vero e proprio telaio che supporta la nostra vita. In questa cornice, la speranza non è solo un sentimento, ma una forza costruttiva che ci guida attraverso l’incertezza e ci spinge a realizzare le nostre aspirazioni più profonde. La sua presenza ci invita a guardare al futuro con un senso di fiducia, intraprendenza e connessione con gli altri.
Questo studio offre validi spunti per integrare i paradossi della speranza antica, che poggia sulla tensione tra l’illusione e il benessere fugace che ci offre. In quel contesto, il destino è più potente di noi, e l’ultima parola del vaso di Pandora non fa che mantenere una luce effimera e ingannevole nella nostra precarietà esistenziale.
Secondo Polo, la speranza è un ingrediente imprescindibile per una vita che si dona, che cresce collaborando con gli altri e sviluppando la propria libertà. Il futuro diventa così un compito collettivo che ci fa crescere come persone.
Juan Andrés Mercado (Città del Messico, 1967) è ordinario di Etica applicata presso la Pontificia Università della Santa Croce (Roma). Ha conseguito la laurea in Filosofia con una tesi sull’induzione in Aristotele e successivamente il dottorato di ricerca con una tesi sulla credenza in David Hume. Ha promosso studi su Elizabeth Anscombe, l’etica delle virtù e i rapporti fra la ragione e le emozioni nella psicologia moderna. È stato direttore della redazione della rivista Acta Philosophica e ha fondato con Martin Schlag il centro di ricerca Markets, Culture and Ethics. Edita, con Francisco Fernández Labastida, l’enciclopedia online di filosofia Philosophica (www.philosophica.info). Ha impartito numerosi seminari per professionisti e collabora con IPADE Business School e con l’Universidad Panamericana (Città del Messico), dove è stato docente dell’Istituto di Humanidades.
Adele Palumbo (Taranto, 1966) è Docente di Latino e Greco nel Liceo Classico dal 1991, collabora al Laboratorio di Teatro Classico – finalizzato alla rappresentazione di rivisitazioni di opere teatrali antiche in Rassegne internazionali o in siti archeologici, in collaborazione con vari Enti (FAI, Università, Soprintendenza archeologica) – ed è attiva sul fronte dell’innovazione della didattica delle lingue classiche, dal 2016. Dopo la Laurea in Lettere Classiche, ha conseguito vari Master, ha ottenuto una Borsa MAECI di Ricerca presso l’Universidad Nacional de Córdoba (Argentina), ed ha conseguito presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose all’Apollinare della Pontificia Università della Santa Croce di Roma il Baccalaureato e successivamente la Licenza.