Diritto dei rapporti tra Chiesa e comunità politica
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- Categoria: Subsidia Canonica
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Profili dottrinali e giuridici
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Dopo il concilio Vaticano II, la metodologia dello Ius publicum ecclesiasticum externum è stata definitivamente abolita. Ne è risultata una disciplina rinnovata, ispirata all’ecclesiologia della communio e consapevole che la Chiesa è una “società gerarchicamente organizzata”. A più di mezzo secolo dall’evento conciliare, il Diritto dei rapporti tra Chiesa e comunità politica ha raggiunto una maturità scientifica sufficiente per offrire al lettore una presentazione sistematica completa di tale branca del diritto canonico che, come indica il titolo, si occupa non solo dei rapporti tra la Chiesa cattolica e gli Stati, bensì delle relazioni tra la Chiesa e la comunità politica nella sua globalità. Il traguardo consiste nel tutelare l’autonomia della Chiesa nell’ambito spirituale (al pari del riconoscimento dell’autonomia delle autorità pubbliche nell’ambito temporale), nonché nella promozione di una sana cooperatio con la comunità politica (cost. Gaudium et spes, n. 76). Sotto il profilo dei diritti umani, la disciplina privilegia sia la libertà religiosa delle persone che la libertà religiosa istituzionale, ossia l’autonomia del Popolo di Dio (dichiar. Dignitatis humanae).
Come indica il sottotitolo, il manuale si divide in due parti. In primo luogo una “storia delle dottrine Chiesa-Stato” e della relativa applicazione, dall’impero romano fino ad oggi, compresa una sintesi del magistero cattolico e, in particolare, dei documenti di Vaticano II in materia. La seconda parte, più tecnica, di “profili giuridici attuali” illustra i principi giuridici che reggono la disciplina, i principali sistemi di rapporti tra Stato e chiese, i diritti nativi della Chiesa cattolica (rapportata anche alla giurisprudenza europea sull’autonomia dei gruppi religiosi), lo statuto della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano nel diritto internazionale, senza perdere di vista le classiche tematiche quali la diplomazia pontificia, gli accordi concordatari e trattati multilaterali.
Jean-Pierre Schouppe è professore incaricato di questo corso presso la Facoltà di Diritto canonico della Pontificia Università della Santa Croce. Consultore del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi, è chiamato a intervenire regolarmente presso il Consiglio di Europa, specialmente quale osservatore della Santa Sede presso il CDDH-EXP. In stretta relazione con questo manuale, egli ha pubblicato una tesi di dottorato di ricerca in giurisprudenza sostenuta a Paris II: La liberté de religion institutionnelle dans la jurisprudence de la Cour européenne des droits de l’homme (Pedone, Paris 2015, mention spéciale prix René Cassin 2014). Fra le altre pubblicazioni, si ricorda Elementi di diritto patrimoniale canonico (2a ed. riveduta, aggiornata ed ampliata, Giuffrè, Milano 2008).